IO, ELVIS

“IO, ELVIS” IL BRILLANTE LIBRO EDITO DALLA DIARKOS
A cura di Ilaria Solazzo

Per tutti i fans di ELVIS

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Elvis Presley – Wikipedia

UNSPECIFIED – JANUARY 01: Photo of Elvis PRESLEY; Posed studio portrait of Elvis Presley (Photo by RB/Redferns)

Descrizione, (in breve), del libro

La tremenda povertà della sua nascita, la morte del gemello durante il parto, il bullismo subito a scuola nell’infanzia, gli esordi della carriera quando veniva paragonato (e discriminato) ad una persona di colore, la sua stravaganza durante il primo grande successo e la chiamata alle armi. Bullismo e pregiudizi ai quali ha sempre risposto con la sua disarmante semplicità condita con un sorriso che in molti hanno cercato di imitare, senza mai riuscirvi pienamente. La dicotomia tra l’artista sul palco e il ragazzo, l’eterno semplice ragazzone americano della vita di tutti i giorni. Che si fa accettare facendo quello che tutti fanno durante il periodo di leva nonostante il nome già altisonante: pulire le latrine o fare i servizi di tutti i giorni, anche se ad ogni movimento centinaia di ragazze lo seguono urlando. Il destino segnato tra eccessi, alcool, droghe e pillole su pillole. Farmaci necessari per reggere la pressione di un mondo che voleva il suo Elvis, senza lasciare la scelta all’uomo Elvis di come vivere. Il libro racconta la sua salita verso l’apice della fama che, analizzata in un’ottica alternativa, rappresenta un percorso anche al contrario: una discesa tra i tormenti e la paura di un uomo semplice: Elvis, il più grande. La vicenda umana su questa terra, forse (e sottolineiamo “forse”), finisce tragicamente il 16 agosto del 1977… ma il mito ancora ci circonda ed ispira generazioni a ripetizione. Il libro contiene classifiche e raccolte di dischi rari ed introvabili, elenchi di canzoni descritte attraverso aneddoti e curiosità.

Dettagli inerenti il libro

Autore: PAOLO BORGOGNONE.
Titolo: “IO, ELVIS”.
Collana: RITMI.
Argomento: MUSICA E SPETTACOLO.
Uscita in libreria: 24/02/2022.
Pagine: 464.
Prezzo: 19.00.
Formato: 14.00×21.00 cm.
Legatura: brossura con alette.
EAN: 9788832176339.
Casa editrice: DIARKOS.

Dove poter acquistare il libro online

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Sito web della casa editrice

DIARKOS

Info su Paolo Borgognone

Paolo Borgognone è nato a Roma nel 1962. Dopo il liceo classico ha frequentato la Facoltà di lingue e letterature straniere alla Sapienza di Roma. Giornalista pubblicista dal 1993, ha accompagnato alla carriera di traduttore e addetto stampa per un Ente pubblico, la passione per la musica… nata nel 1976 ascoltando, (in primis), i Queen. Separato e con una figlia vive e lavora a Roma.

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Un libro che racconta la vita della pietra miliare della musica rock di ogni tempo.

Scheda tecnica del libro

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INTERVISTA

ILARIA – Quali le stranezze di Elvis che ti hanno colpito in positivo ed in negativo…
PAOLO – In positivo sicuramente la generosità. Ok, forse non è proprio una “stranezza”, ma sorprende quanto volentieri si dedicasse ad aiutare chi ne aveva bisogno. Soprattutto se era un’amicizia… In negativo forse il non aver saputo evitare la china che inevitabilmente l’abuso di medicinali comporta e che ne ha fiaccato lo spirito e poi anche il fisico in maniera prematura.

ILARIA – Se tu avessi avuto l’occasione di conoscerlo dal vivo cosa gli avresti chiesto?
PAOLO – Bella domanda… forse avrei fatto come John Lennon, che di Elvis era un fan dichiarato. Quando si incontrarono a Los Angeles, John che era sempre ironico e spesso tagliente, gli disse: “Cosa sono queste colonne sonore? Dov’è il rock and roll?”…

ILARIA – Quale canzone di Elvis Presley ti senti di dedicare ai tuoi fans?
PAOLO – Diciamone due: per i romanticoni “I Can’t Help Falling in Love”, irresistibile, da ascoltare in due… e per i rockettari “Burning Love”, un capolavoro avanti una decina d’anni almeno sui suoi tempi…

ILARIA – Elvis fa rumore anche da morto… Tutti impazziscono per poter accumulare cimeli. Perché pensi che la gente lo ama così tanto?
PAOLO – Da vivo e da morto, Elvis è un simbolo. È
un rocker, quindi un rivoluzionario, ma anche un tenerone che cantava ballad d’amore… un doppio volto che faceva e fa impazzire tante persone. Aggiungerei un certo misticismo, dato dalla sua passione per il gospel che affascina anche chi viene da quel mondo.

ILARIA – Cantante, attore, musicista, ballerino… In quale veste lo hai preferito?
PAOLO – Personalmente sicuramente il cantante. Non che non fosse un bravo attore, o che non sapesse ballare figuriamoci, ma è con la musica che ha fatto la differenza e in quel campo il suo lascito è ancora oggi importante.

ILARIA – l suo sito web ufficiale ha apprezzato il tuo omaggio ad Elvis? Hai avuto modo di entrare in contatto con loro?
PAOLO – Sono entrato in contatto con molti fan di qui, nostrani diciamo. Il che non li rende meno appassionati, esperti ed esigenti, anzi. E, confesso, un po’ questo mi spaventava. Invece hanno accolto molto bene il libro, riconoscendone l’onestà nell’approcciare un personaggio non sempre lineare. Ho ricevuto parecchi complimenti che – come puoi immaginare – mi hanno fatto un gran piacere.

ILARIA – La sua figura, nell’immaginario collettivo, ha oltrepassato nettamente il confine che divide un fenomeno prettamente musicale da uno tipico della cultura pop, assurgendone a icona… Ci spieghi sociologicamente quali possono essere stati i motivi?
PAOLO – Elvis è un archetipo della storia della musica. Quello che lui ha portato, in termini di novità, ma soprattutto di rottura degli schemi ha cambiato davvero il mondo che aveva bisogno di una “spolverata” dopo essere rimasto ingessato per decenni. Ci voleva una scossa e lui l’ha rappresentata… molto del modo di vivere, dell’essere giovani, che noi viviamo oggi e che si sono vissuti negli ultimi decenni vengono da lì, dalla sua capacità di aprire nuovi spazi…

ILARIA – In Italia fu fonte di ispirazione per cantanti quali Adriano Celentano, Little Tony e Bobby Solo, in Francia per Johnny Hallyday e in Inghilterra per Billy Fury. In ventiquattro anni di carriera ha pubblicato 61 album, vendendo oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo e conquistando il record di dischi venduti da un solo cantante… Parlacene.
PAOLO – I numeri e i nomi che hai fatto ti spiegano già tutto. Aggiungerei i commenti di Lennon e McCartney che hanno detto che “Senza Elvis i Beatles non sarebbero esistiti”, l’ammirazione di Bob Dylan, quella di Bruce Springsteen… e potremmo continuare per un bel po’. La grandezza di Elvis ha superato ogni confine, sia quando era in vita che dopo e ha dato un senso a tanta della musica arrivata dopo.

“Segui quel sogno, dovunque il sogno ti possa condurre”. cit. ELVIS PRESLEY.

“Fai qualcosa che valga la penaricordare”. cit. ELVIS PRESLEY.

“L’immagine è una cosa, l’uomo ne è un’altra, è molto difficile essere all’altezza della propria immagine. cit. ELVIS PRESLEY.

IDENTIKIT E DATI ANAGRAFICI

Nome: Elvis. Cognome: Presley. Nato: 8 gennaio 1935 a Tupelo. Morto il: 16 agosto 1977 a Memphis. Sesso: maschile. Nazionalità: statunitense. Professione: artista. Segno zodiacale: Capricorno.

Si ringrazia il fan club ufficiale di ELVIS

CENNI BIOGRAFICI

Nato l’8 gennaio 1935 a Tupelo, in Mississippi, Elvis Presley proveniva da origini molto umili. Tuttavia, grazie alle sue abilità di cantante, crebbe fino a diventare uno dei più grandi nomi del rock’n’roll. A metà degli anni Cinquanta, era una presenza costante in radio, televisione e grande schermo. Il 16 agosto 1977, all’età di 42 anni, Elvis scomparve a causa di una grave insufficienza cardiaca, dovuta probabilmente alla sua tossicodipendenza. Dopo la sua morte, Presley è rimasto una delle icone musicali più popolari del mondo.

“Il Re del Rock and Roll è deceduto improvvisamente il 16 agosto del 1977 nella sua casa di Graceland. A trovarlo privo di vita è stata la sua fidanzata dell’epoca, Ginger Alden. La ragazza lo ha trovato disteso di faccia, con le braccia lungo il corpo ed i palmi rivolti verso l’alto. Tutti i suoi fans, ma anche gli haters si sono divertiti a fare ipotesi sulla morte. Il fatto che la famiglia abbia mantenuto riservato l’esito dell’autopsia, ha generato enciclopedie di supposizioni. Centinaia di persone ancora oggi dichiarano che il vero Elvis vive nel loro scantinato. Quando muore un idolo non lo si accetta, soprattutto se ci lascia in modo umano. Elvis Presley per molti era un eroe soprannaturale, un campione che avrebbe potuto abusare della sua vita ancora per mille anni. Invece il conto è arrivato ed è stata una fine tragica, senza libertà. Solo tanti fiori e innumerevoli parate, ricorrenze, pellegrinaggi, ammiratori pronti a salvare la sua immagine mentendo sulla sua mente di cristallo. Quindi oggi non si trova su un peschereccio in Alabama, non è un conducente di scuolabus, non è stato ibernato, clonato, conservato in un congelatore a colonna. Elvis era stanco, in un angolo da solo, senza trucco, perle luccicanti e con i capelli fuori posto”… di Francesco Danti

Elvis nella sua casa di Graceland. Foto di: www.grazielvis.it

2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente dallo scrittore Paolo Borgognone alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).